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The Elder Scrolls Lore: i Falmer

 

Con l’annucio di The Elder Scrolls Online: Greymoor è stato preparato il terreno per il ritorno in una delle terre più amate di Nirn: Skyrim.
Protagonista del quinto episodio della serie TES, Skyrim ha colpito l’immaginario comune, nonchè le ginocchia degli avventurieri stessi, come una freccia rendendo de-facto TES:Skyrim uno dei migliori titoli dell’universo Elder Scrolls.
Per i più attenti, avventurosi ed esploratori, i Falmer non saranno di certo una sorpresa poiché è capitato di incrociarne alcuni nelle distese innevate e nelle profondità della terra di Skyrim, ma chi sono e da dove vengono?

Queste sono due delle domande alle quali proveremo a dare una risposta oggi.

Falmer in Antica Armatura

 

Gli Elfi del ghiaccio

 

I Falmer, conosciuti come Elfi del Ghiaccio o Elfi della Neve, erano una razza elfica il cui impero occupava una porzione del territorio di Skyrim.
Si ritiene fossero un popolo unito ed orgoglioso, la cui società molto ricca e prosperosa culturalmente, rivaleggiava con quella degli Altmer nel periodo precedentemente alla loro rovina.

 

Merethic Era

 

Non è conosciuto il periodo storico durante il quale i Falmer colonizzarono Tamriel per la prima volta. Indicazioni dell’esistenza dei Falmer provengono dai rapporti dei Nord che asserivano essi fossero provenienti da Atmora.
Quando i Nord si stabilirono a Skyrim inizialmente convissero in pace con i Falmer e prosperarono grazie ai commerci con essi. Col tempo la società Nord crebbe esponenzialmente, fatto che condusse alla costruzione di Saarthal, antica Capitale dell’Impero dei Nord in Skyrim fondata da Ysgramor.
Questa crescita della cultura Nord e la costruzione di Saarthal instillarono la paura nei Falmer i quali, nell’evento noto come “La Notte delle Lacrime”, discesero sulla città razziandola, bruciandola e sterminandone gli abitanti.

Le vere motivazioni sono ancora oggi oggetto di speculazione, alcuni credono che l’attacco fosse mosso dal timore, nutrito dai Falmer, che la crescita esponenziale della popolazione potesse rappresentare una seria minaccia per la popolazione Elfica. Altri che il livore nei confronti dei Nord fosse dovuto al timore che la cultura Nord potesse, col tempo, sorpassare quella Falmer in magnificenza.
Altri ancora attribuiscono a questo attacco una natura più sinistra, suggerendo che i Nord avessero scoperto una grande fonte di potere nel luogo ove Saarthal venne eretta e che i Falmer fossero desiderosi di appropriarsene.
Infine alcuni miti di origine Nordico-Bretone suggeriscono un coinvolgimento delle forze Daedriche nella figura di Mehrunes Dagon. Il principe daedrico avrebbe inviato tetri sogni ai Falmer relativi alla caduta della loro civiltà ad opera dei Nord, alimentandone di fatto l’odio e causando quindi “La Notte delle Lacrime”.

Saarthal, prima capitale dell’Impero Nord a Skyrim

Venti di Guerra

 

Quale che fosse la motivazione che spinse i Falmer ad attaccare Saarthal, l’unico effetto certo fu l’esplodere di un conflitto che vide contrapposti i Falmer ed i Nord.
Ysgramor e l’aspirante mago Ahzidal sopravvissero all’eccidio e giurarono di vendicare le vittime.

Ysgramor tornò ad Atmora dove narrò la vicenda de “La Notte delle Lacrime” e del tradimento perpetrato dai Falmer, riuscì a radunare una grande armata, poi conosciuta come “I Cinquecento Compagni” con la quale tornò a Skyrim.

Ahzidal, aspirante mago dei Nord

 

Ahzidal iniziò un viaggio in solitaria attraversando tutta Tamriel al fine di trovare una fonte di magia abbastanza potente da poter conferire ai Nord un vantaggio nei confronti dei Falmer.

Quando i Cinquecento Compagni tornarono a Skyrim vennero contattati da Ahzidal il quale offrì il suo aiuto all’armata per dirigersi contro i Falmer che, nel frattempo, si erano fortificati nelle rovine di Saarthal.

L’acciaio delle armate di Ysgramor, potenziato dalle arti magiche di Ahzidal, si dimostrò essere troppo per i Falmer i quali vennero scacciati da Saarthal.
Sotto il comando di Ysgramor, i Compagni continuarono a scontrarsi con i Falmer ricevendo, inoltre, l’ordine di non mostrare, nei confronti degli Elfi del Ghiaccio, alcuna pietà.

Ysgramor, comandante dei Cinquecento Compagni

 

Tale ordine fu portato avanti con crudele efficienza, ogni stanziamento Falmer venne raso al suolo, i suoi abitanti uccisi o resi schiavi.
Giunti nei pressi di una statua dalla forma d’Aquila, i pochi schiavi Falmer ancora in possesso di una lingua per parlare mostrarono immensa paura, informando i Nord di come quella statua fosse addirittura più antica della popolazione Falmer stessa.
In risposta a questo i Nord iniziarono la costruzione di Skyforge intorno la statua stessa.
Nel corso della campagna d’epurazione ai danni dei Falmer è degna di nota la battaglia vicino ad Yngor Barrow, dove i Falmer subirono un’altra sonora sconfitta.
Gli Elfi catturati durante questa battaglia furono schiavizzati ed utilizzati dai Nord per la costruzione della città di Windhelm, morendo durante i lavori o venendo uccisi direttamente dai loro carcerieri Nord.

Lo sterminio delle popolazioni elfiche continuò anche nella zona del Rift dove interi villaggi vennero rasi al suolo e le popolazioni sterminate finché gli Elfi di quel territorio si radunarono per affrontare nuovamente gli Atmorani in battaglia.
Il risultato fu l’ennesima, devastante, sconfitta che portò i Falmer a perdere il controllo della regione del Rift.

La civiltà Falmer, già sull’orlo dell’estinzione, cadde definitivamente durante la Battaglia del Moesring.
Questa battaglia fu l’ultima grande resistenza dei Falmer capeggiati dal Principe delle Nevi.
Lo scontro fu violento e proprio nel momento in cui le sorti dello scontro iniziavano a volgere in favore dei Falmer, il Principe venne ucciso.

Gli Elfi restati sul campo vennero uccisi nel vano tentativo di mantenere la posizione o si dispersero.

La caduta del Principe delle Nevi

Il Principe delle Nevi venne sepolto in maniera onorevole dai Nord i quali riconobbero il suo valore in battaglia e l’amore che il suo popolo nutriva per la sua figura.

 

Kagrenac, ingegnere Dwemer che causò la scomparsa del suo popolo

L’incontro con i Dwemer

 

I fuggitivi dalla Battaglia di Moesring cercarono l’aiuto e la protezione dei Dwemer fuggendo nelle profondità della Terra alla città di Blackreach.

Le popolazioni Dwemer non furono meglio dei Nord nei confronti dei fuggitivi essi infatti, non fidandosi dei Falmer, li costrinsero a consumare funghi tossici nativi di Blackreach il che, insieme alla necessità di vivere sottoterra, portò la razza dei Falmer a diventare cieca.

I pochi Falmer che non si rivolsero ai Dwemer, fuggirono altrove salvo esser destinati all’esilio, ad una vita fatta di nascondigli e nostalgia del passato. Molti di questi fuggitivi sparirono, vennero uccisi oppure, come ultima e disperata soluzione, furono obbligati ad arrendersi ed accettare le condizioni di vita imposte dai Dwemer.

La maggior parte di Falmer sopravvissuti si stabilì presso i Dwemer.
La vita sottoterra e l’assunzione di funghi tossici, che divennero parte fondamentale della dieta dei Falmer, portò gli Elfi a divenire schiavi dei Dwemer ed a generare prole debole e cieca e, con il tempo, a soccombere alla follia.

 

Guerra della Falesia

Le lotte che videro i superstiti Falmer contrapposti ai Dwemer presero il nome di “Guerra della Falesia”.
Il sanguinoso conflitto fra i due schieramenti infuriò per decenni e nessuno degli abitanti della superficie, ai tempi, ne sospettò minimamente l’esistenza.
La contrapposizione fra i Dwemer ed i Falmer terminò bruscamente con la scomparsa dei Dwemer, l’evento fu causato dalla manomissione, perpetrata da Kagrenach, del Cuore di Lorkhan durante la battaglia della Montagna Rossa nell’anno 700 della Prima Era.
La scomparsa improvvisa dei Dwemer lascio campo libero ai Falmer che occuparono Blakreach e le zone circostanti, nonostante ciò, le popolazioni Falmer furono lasciati con un desiderio di conquistare ed uccidere che li portò a compiere raid in superficie uccidendo bestiame, viaggiatori e rapendo bambini.

Chaurus, utilizzati dai Falmer come animali d’allevamento, da battaglia, preziosi per la Chitina che riveste il loro corpo

Postumi

La scomparsa dei Falmer dal mondo di superfice e dalle pagine rilevanti della Storia, portò l’antico popolo elfico ad esser ritenuto quasi totalmente estinto ed entrò nei miti. Essi erano incolpati di qualsiasi sventura colpisse le popolazioni, come cattivi raccolti o smarrimenti nei passi montani.
Evidenze della loro esistenza durante la seconda era furono minime ed indicavano la loro presenza in remotissime regioni montane o in altre fredde e distanti regioni.

Gli avvistamenti dei Falmer aumentano durante la Quarta Era e sono caratterizzati da una maggiore organizzazione ed una aumentata brutalità dei loro attacchi, il che porta gli studiosi a teorizzare come che, infine, i Falmer possano essere pronti a reclamare la loro gloria perduta con un solo unico e dichiarato scopo: distruggere il mondo di superficie e tutti i suoi abitanti.
Gli odierni Falmer, oltre questa condotta aggressiva, hanno imparato ad ammaestrare i Chaurus utilizzandoli come animali da compagnia e da battaglia, sfruttando anche la chitina che compone il loro corpo. E’ possibile avvistarli in numerosi luoghi di Skyrim, dalle rovine Dwemer a piccole caverne della provincia, spingendosi anche a piccoli stanziamenti nella provincia.

 

Quale destino è riservato al popolo dei Falmer? Avranno un’occasione di riemergere dalla Terra e recuperare il loro splendore, continueranno ad essere aggressivi, violenti e brutali, desiderosi di annientare il mondo della superficie, oppure riusciranno ad integrarsi nuovamente con le altre razze di Nirn?

 

Non ci resta che attendere e scoprire cosa il futuro ci porterà!

articolo a cura di Khaeltan

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